Manifesto

Viviamo, si sa, un’era di contraddizioni.

In un tempo in cui il cibo è una merce come qualunque altra, assistiamo al fiorire di un atteggiamento che definiamo “gastrofanatismo”, un’attenzione smodata quanto artificiale per la cucina che si manifesta in programmi televisivi e pubblicazioni di consumo come nell’atteggiamento quotidiano.

Più che una nemesi della mercificazione del cibo, riteniamo che questo gastrofanatismo ne sia piuttosto l’altra faccia.

Questo blog nasce come resistenza culturale a queste tendenze speculari.

Più che a una ingombrante e ingessata cultura del cibo, ci piace pensare al cibo come prodotto storico e culturale, da affrontare senza sovrastrutture e lenti deformanti.

Per sintetizzare questo approccio abbiamo scelto questo nome, Vongole Scappate, dal nome di una ricetta popolare di cucina “povera” che Aldo Fabrizi ha immortalato in una delle sue poesie:

Fate soffriggere in una padelluccia,
due spicchi d’aji, un diavolicchio rosso,
olive nere e verdi, senza l’osso,
acciughe e pommidoro senza buccia.

Capperi tanti, quanti ve ne pare,
mollati ne l’aceto, poi se fanno
insaporì ner sugo «fintomare»…

E lì lo sposo, mentre che magnate,
ve chiede: «Ma le vongole indò stanno?».
dite: «Per lo “spaghetto”, so’ scappate!»

Questo piatto, la cui identità deriva proprio dall’assenza dell’ingrediente fondamentale, ben sintetizza la nostra visione della cucina, che affrontiamo “per sottrazione” senza per questo destituirla, restituendole anzi autenticità.

Allo stesso modo rifuggiamo però anche ogni ricaduta pauperistica o difesa della tradizione a ogni costo, non meno ideologica e gastrofanatica. In quanto prodotto culturale, la cucina ci appare come una pratica continuamente rinegoziabile e trasformabile. Le vongole scappate, il nostro piatto totemico, sono anche questo: una rivisitazione popolare di una ricetta tradizionale del patrimonio gastronomico.

Contro tutti i gastrofanatismi, difendiamo quindi un approccio alla cucina quanto più diretto e consapevole possibile.

Buona lettura.

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